Vi siete mai chiesti come e quando sia nata l’usanza di utilizzare un cognome? Oppure quale siano le origini del vostro? O ancora se l’uso del cognome è generalizzato in tutti i paesi del mondo?
Facciamo innanzitutto un salto a ritroso nella storia: l’utilizzo del cognome si diffuse a partire dal X-XI secolo quando, con la crescita della popolazione, divenne impossibile distinguere le persone con il solo uso del nome proprio. Si cominciò allora ad attribuire cognomi derivanti:
- da mestieri: ad esempio Fabbro, Maestri, Barbieri
- da una caratteristica fisica: Rossi, Bianchi, Negro etc..
- dalla zona di provenienza: Marino, Romagnoli, Mantovani etc..
- dalla patronimia : ossia cognomi che ricalcano il nome del padre o della madre come Daniele, Martina o dove quest’ultimi sono preceduti dal prefisso d‘/de come d’Angelo, d’Anna, della Giovanna etc..
- dall’assenza di genitori: Trovato, Esposito, Proietti
L’uso del cognome divenne però obbligatorio solo nel 1564 quando, a seguito del Concilio di Trento, i parroci furono tenuti alla compilazione di registri con i nomi e cognomi di tutti i bambini battezzati.
Con il passare del tempo i cognomi sono diventati parte integrante della nostra identità e tutti ne abbiamo almeno uno: nel mondo ci sono però alcune eccezioni come in Islanda, dove il cognome è sostituito dal patronimico (ad esempio Gylfi, figlio di Eidar Runarsson, si chiamerà Gylfi Eidarsson e sua sorella Ola sarà invece Ola Eidarsdottir, rispettivamente figlio e figlia di Eidar) oppure sull’isola di Giava dove addirittura non se ne attribuiscono.
Se facciamo una panoramica paese per paese sulla provenienza dei cognomi più diffusi in Europa noteremo che essi presentano le stesse origine dei loro corrispettivi italiani:
- Geografica: Silva (Foresta) in Portogallo, Dubois (uomo del bosco) nel Belgio francofono, Rusu (Russo) in Moldavia, Horvath (Croato) in Slovacchia, Tamm (Quercia) in Estonia
- Professionale: Müller (Mugnaio) in Germania e Svizzera, Smith (Fabbro) nel Regno Unito, Grüber (Minatore) in Austria, Melnyk (Mugnaio) in Ucraina, Popa (Prete) in Romania, Hoxha (Predicatore) in Albania
- Patronimica: Hansen in Norvegia, Nielsen in Danimarca, Andersson in Svezia, Jovanovic in Serbia, Fernandez in Spagna, Ivanov in Bulgaria, Papadopolous in Grecia significano rispettivamente figlio di Hans, Niels, Anders, Jovan, Fernando, Ivan, un prete. Rientrano nella stessa categoria anche i cognomi francesi Martin, Bernard, Robert, con lo stesso valore patronimico dei loro equivalenti italiani
- Derivanti da caratteristiche fisiche o cambiamento di status: Korhonen (Sordo) in Finlandia, de Jong (il Giovane) in Olanda, Nagy (Grande) in Ungheria, Novak/Nowak (Nuovo arrivato) in Rep.Ceca e Slovenia/Polonia
Un’altra similitudine a livello europeo riguarda l’ordine nome proprio + cognome che rappresenta la norma ad eccezione della Russia in cui il patronimico – formato dal nome proprio del padre + i suffissi -ovich, -evich o -ich per gli uomini, e -evna, -ovna o -ichna per le donne – si interpone tra nome e cognome (ad esempio Ruslan Vladimirovich Smirnov) oppure in Ungheria dove si è invece soliti anteporre il cognome al nome proprio.
In linea generale le analogie onomastiche valicano le frontiere europee ma ogni paese presenta poi cognomi legati alle specificità del proprio territorio, ad esempio:
- nei paesi scandinavi e baltici prevalgono i cognomi derivati agli elementi naturali (Virtanen, Saar, Berg, rispettivamente del torrente, isola, montagna in finlandese, estone, svedese)
- nei paesi germanofoni quelli legati ai mestieri (Schmidt, Schneider, Fischer, Meyer, ossia fabbro, sarto, pescatore, contadino)
- nel Benelux quelli originatisi dalla provenienza geografica (Dupont, Dumont/Van der Berg, Van der Meer cioè l’uome del ponte, del monte, del lago).
Questa varietà di cognomi rispecchia bene l’eterogeneità del continente europeo, formato da popoli con origini simili ma molto diversi per lingua, cultura, usi e custumi.
Mirko Marino vive a Praga ma è originario di Arezzo. È blogger e founder di mirkontinental.com dove racconta le sue esperienze internazionali. Sin da bambino ha avuto una passione sviscerata per la geografia, le bandiere e le lingue che lo ha portato a viaggiare molto in Europa e nel resto del Mondo.