Un inno nazionale dovrebbe di massima avere uno scopo ben preciso: essere una musica, un canto, che da solo è in grado di rappresentare la grandezza, l’indole e il sentimento di un popolo. Si pensa solitamente a marce, canti che hanno portato persone a scontrarsi su confini di guerra o, in periodi di pace, su campi sportivi.
Quello che voglio presentare oggi è un inno nazionale speciale. Un canto di una pace e di una tranquillità estrema, che dal suono sempre riportarci in su di molti paralleli, fino ad arrivare all’incirca al sessantesimo nord. Precisamente a Mariehamn, la capitale delle Isole Åland. Per chi non conoscesse questo territorio si tratta di un arcipelago autonomo sotto la giurisdizione della Finlandia, ma di lingua svedese. La sua bandiera, infatti, richiama quella della Svezia, con l’aggiunta di una bordatura interna rossa che vuole essere riferimento allo sfondo dello stemma finlandese.
Åland, con la sua popolazione che non arriva a 30mila abitanti, ha un suo inno nazionale, tradizionalmente intonato in tutte le manifestazioni nazionali. Non avendo una nazionale di calcio riconosciuta dalla FIFA o dalla UEFA, non lo sentirete mai al pari di altri come quelli delle Isole Faroer o di Gibilterra, ma vale la pena di conoscerlo. Personalmente, me ne sono innamorato.
Ålänningens sång, la ‘Canzone delle Åland’, è stato musicato da Johan Fridolf Hagfors con testo di John Grandell.
Se comprendere il testo svedese è impresa ardua, provo a tradurlo in italiano in modo da poter godere, con maggiore enfasi, di tutta la pace che, almeno personalmente, mi trasmette questo inno nazionale.
Testo originale 🇦🇽 | Testo Italiano 🇮🇹 |
Landet med tusende öar och skär, danat ur havsvågors sköte. Åland, vårt Åland, vår hembygd det är. Dig går vår längtan till möte! Dig går vår längtan till möte! Forngravars kummel i hängbjörkars skygd tälja din tusenårs saga. Aldrig förgäta vi fädernas bygd, vart vi i fjärrled än draga vart vi i fjärrled än dragaSkönt är vårt Åland när fjärdar och sund blåna i vårljusa dagar, ljuvt är att vandra i skog och i lund, i strändernas blommande hagar. i strändernas blommande hagar. Midsommarstången mot aftonröd sky reses av villiga händer, ytterst i utskärens fiskareby ungdomen vårdkasar tänder ungdomen vårdkasar tänderSkönt är vårt Åland när vågsvallet yr högt mot de mäktiga stupen, när under stjärnhimlen kyrkfolket styr, över de islagda djupen. över de islagda djupen. Ryter än stormen i stugornas ro spinnrocken sjunger sin visa, minnet av barndomens hägnande bo sönerna lyckligast prisa sönerna lyckligast prisaAldrig har åländska kvinnor och män svikit sin stam och dess ära; ofärd oss hotat, men segervisst än frihetens arvsrätt vi bära. frihetens arvsrätt vi bära. Högt skall det klinga, vårt svenska språk, tala med manande stämma, lysa vår väg som en flammande båk, visa var vi äro hemma visa var vi äro hemma |
La terra di migliaia di isole e scogli, nata dal profondo, da sotto le onde. Åland, la nostra Åland, è questa casa nostra! Ti vogliamo tanto conoscere! Ti vogliamo tanto conoscere! Antiche tombe sotto le betulle raccontano della nostra storia millenaria. Non dimenticheremo mai la terra dei nostri padri, non importa dove andremo non importa dove andremo Adorabile la nostra Åland quando le baie e gli stretti diventano blu nei luminosi giorni primaverili, è delizioso passeggiare nella foresta e nel boschetto, nei campi fioriti delle nostre coste. Nei campi fioriti delle nostre coste. Albero di mezza estate opposto al cielo della sera è sollevato da mani volenterose, più lontano nel roccioso villaggio di pescatori i fari sono illuminati da un giovane, i fari sono illuminati da un giovane. Bella è la nostra Åland quando la schiuma delle onde va roteando contro il possente precipizio, quando la gente della chiesa si dirige sotto le stelle, oltre le gelide profondità del mare. Oltre le gelide profondità del mare. Anche quando la tempesta ruggisce, nella pace dei cottage Viene cantata la canzone della ruota che gira Il ricordo di amare l’infanzia è felicemente lodato dai figli felicemente lodato dai figli Mai donne e uomini delle Åland abbassano l’onore del proprio popolo La guerra ci ha minacciato, ma ancora vittoriosamente possediamo il patrimonio della libertà. Possediamo il patrimonio della libertà. Ad alta voce suonerà, la nostra lingua svedese, parlando con voce incalzante. Illuminiamo il nostro percorso come un marchio marino di fiamme, mostraci dove noi apparteniamo. Mostraci dove noi apparteniamo. |
Giornalista, classe 83, da sempre appassionato di geografia. Si divide tra l’Emilia e la Toscana, tra la cronaca e il marketing, tra il lavoro e le sue passioni. Ha fatto il direttore di giornale web, scritto su quotidiani cartacei, lavorato in tv e radio, ma pensa che le sfide non siano ancora terminate. Malati di Geografia è l’ennesima, grande, avventura editoriale.